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Visualizzazione dei post da settembre, 2014

Banda Larga: il caso del Comune di Bolzano

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O gnuno dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi) ha posto grande enfasi nello sviluppo dei servizi di connettività, la cosiddetta banda larga. E in effetti l'Italia é un paese che per storiche mancanze ma anche per conformazione geologica si trova in fortissimo ritardo. Tutti hanno sottolineato come il recuperare questo Gap sia di fondamentale importanza, che l'assett é di quelli super-strategici e qualcuno ha addirittura calcolato quanti punti del mitico PIL perdiamo annualmente per effetto di questo difetto infrastrutturale. Ma poi, in sostanza, cosa é stato fatto per risolvere il problema ? A parte qualche tentativo di "esproprio legalizzato" a favore dei gestori (finanziaria 2008) gran poco. Penso che al di là di ogni dotta analisi sia utile, per afferrare il motivo alla base di questo problema, evidenziare il "caso" del Comune di Bolzano. Il Comune di Bolzano, anticipando i tempi in modo

L'ennesimo adempimento inutile di questo tristissimo paese

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Scade oggi il termine per le PA previsto da Agid (Agenzia per l'Italia digitale) per l'inoltro all'agenzia dell'elenco delle basi dati e delle applicazioni che le usano. Questo sito  spiega di cosa si tratta. Siamo di fronte all'ennesimo ridicolo (e pesante) adempimento a carico delle amministrazioni che davvero non ne possono più. Basta guardare quali sono i dati richiesti per rendersi conto che averli non serve a una beata f...(a un fico secco per non essere volgari). E pensate che non contenti chiedono questi dati persino alla scuole di ogni ordine e grado . A parte gli scherzi, le basi dati di interesse complessivo sono relativamente poche e Agid dovrebbe conoscerle. Non solo, se si volesse davvero pensare a interscambio si dovrebbe prevedere qualcosa di simile a quanto fatto dagli standard  INSPIRE  nel campo della cartografia digitale e dei sistemi geospaziali (magari semplificando un pochino), altrimenti si rimane nell'ambito della pura

Community Editions o Trial ? Verso un nuovo modello di business per l'OSS ?

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In realtà è sempre stato così, ma oggi i grandi produttori di software che hanno abbracciato l'open source sembrano intenzionati ad esplicitarlo in modo chiarissimo :  le versioni "Community" dei loro software non offrono nessuna garanzia per essere utilizzate in un ambiente di produzione, sono degli strumenti per mostrare, studiare e verificare nuove tecnologie. Questo trend è particolarmente evidente nel mondo degli Application server; ha iniziato IBM, ha seguito Oracle con l'annuncio della dismissione del supporto Enterprise per Glassfish. Ultimamente anche JBoss, con il lancio del prodotto Wildfly si é accodata, anche se in modo meno esplicito, al trend. Infatti anche Wildfly, al pari di Glassfish, non ha un supporto a pagamento, ma soprattutto, come specificato da Arun Gupta in questo Blog post  : WildFly would be appropriate only for development/evaluation/ contribution of new innovative features such as Java EE 7 in the upstream project Afferm