Quale modello per lo sviluppo dell'infrastruttura a banda larga ?


Ma in Italia chi sviluppa l'infrastruttura per la banda larga ? Ve lo siete mai chiesti ?
A logica si dovrebbe pensare che l'onere di sviluppo della rete sia a carico dei gestori, in analogia a quanto avvenne per la telefonia e consapevoli anche dei ricavi che la loro posizione consente. Ma con il superamento del monopolio Telecom lo sviluppo della rete é rimasto contrattualmente scoperto con i risultati che tutti oggi vediamo, in particolare nelle zone di minor interesse economico per i gestori, ma non solo.

Segnalo questo interessante articolo di Carlo Combini, Polo e Sassano in cui si analizza l'attuale ingarbugliatissima situazione e si cerca di capire quali sono le possibili soluzioni per uscirne.

Quello che gli autori propongono é sostanzialmente questo :

Prima di tutto, l’obiettivo: tra quelli delineati nella Agenda digitale europea riteniamo che sia prioritaria la copertura dell’intera popolazione con connessione ad almeno 30 Mbps, con una pluralità di soluzioni tecnologiche (FttCab, Ftth, mobile di quarta generazione Lte, wireless fisso e satellite). Nelle aree dove la domanda è più elevata (Zona A) è desiderabile che si sviluppino più reti in competizione tra loro, come già oggi sta avvenendo. Nelle aree a domanda più limitata (Zona B), una sola rete verrà sviluppata da operatori privati, mentre la parte rimanente (Zona C) richiede la mobilitazione di risorse pubbliche per la copertura del territorio. Lo sviluppo delle reti di nuova generazione, quindi, deve coinvolgere e incentivare in primo luogo gli operatori privati, laddove esistano opportunità di investimento, riservando ai poteri pubblici un ruolo di regia dell’intero processo e di intervento diretto nelle aree in digital divide (Zona C).
Immagino che in questa proposta una città come Bolzano dovrebbe essere considerata Zona A ma in effetti solo Telecom sta operando proprio in questo senso, raggiungendo con la fibra gli armadi di strada, lasciando in rame il tratto armadio/abitazione. Questa tecnologia, denominata FttCab porta teoricamente in casa connettivitá fino a 100Mbps, senza dubbio più che sufficienti, almeno come prospettiva a medio termine.
Altri gestori non se ne vedono e questo fa pensare che una città capoluogo come Bolzano sia percepita dai gestori come di Zona B. Giá questo a mio parere è un limite perchè in mancanza di chiare definizioni e chiare prescrizioni una differenziazione come quella proposta non funziona.

Come ulteriore esempio, anche restando nei limiti territoriali della Provincia di Bolzano, si puó prendere l'approccio allo sviluppo seguito a livello di amministrazione provinciale: la rete è di fatto tutta creata dal pubblico (con un sistema un po' complesso e inefficiente probabilmente frutto di una mediazione di tipo politico per cui PAB si occupa della dorsale, RAS delle cabine e i Comuni dell'ultimo miglio). Ci si muove come se l'intero territorio fosse di Zona C, cosa che non solo mette in difficoltà i comuni grandi (ossia solo Bolzano che comunque notoriamente conta come il due di coppe a briscola) ma di fatto fa un grande regalo ai gestori. Vedremo in base ai risultati in quanto tempo si riuscirá a rientrare dagli investimenti pubblici e quale impatto avrà sulla capacità/interesse dei gestori a investire di loro.

Dell'articolo faccio mia anche la seguente dichiarazione/auspicio :

Riteniamo che sia importante adottare una politica coerente, che deve impegnare il Governo, leautorità di regolamentazione e gli operatori privati, per un più rapido sviluppo della rete a banda larga in Italia, innescando quel processo virtuoso tra disponibilità di connessione veloce e aumento della domanda di servizi broadband che può fornire una spinta importante alla crescita di lungo periodo
anche se, vista anche la mia esperienza personale con le leggi del settore, il modo in cui vengono scritte e interpretate dalle varia agenzie, non mi faccio troppe illusioni.

Commenti

Post popolari in questo blog

AgID diventa il Grande Fratello Costituzionale

Studiare materie tecnico-scientifiche ? NO grazie

Eco-populisti ? Sì, della Domenica !